Tradimento in agosto amore mio non ti conosco

Agosto, amore mio non ti conosco: può far rima anche con addebito per tradimento

Tradimento estivo, “semplice” scappatella o relazione extraconiugale?  Chi può dirlo?!? Talvolta inizia come una scappatella sotto l’ombrellone e finisce in tribunale con una  bella sentenza di separazione con addebito a carico del traditore.

L’estate sembra proprio essere la stagione degli svaghi per eccellenza, compresi quelli legati alla coppia, pertanto anche al tradimento coniugale. E’ infatti convinzione comune che la stagione dell’anno in cui si fa sesso più volentieri sia l’estate, il mese di agosto in particolare: sarà perché nei mesi estivi c’è la possibilità di avere maggiori rapporti sociali, complici le vacanze, non sempre sincronizzate con quelle del partner, sarà per via di qualche capo di abbigliamento in meno sulle spalle, o semplicemente perché il sole predispone ad un sorriso in più rispetto al grigiore della nebbia.

Ad onor del vero, gli esperti del settore “investigazioni private” sostengono che non vi sia stagione alcuna che favorisca i tradimenti coniugali: oggi il fattore scatenante non è più il bagnino, ma il social network. Si inizia con Facebook, si passa poi a WhatsApp, e in men che non si dica la coppia clandestina 2.0 si potrebbe trovare davanti ad una sentenza di separazione con addebito.

Se il coniuge tradito riesce a dimostrare, infatti, che a provocare la crisi di coppia è stata proprio l’infedeltà del proprio partner, può facilmente ottenere una separazione con addebito all’adultero, il quale dovrà necessariamente rinunciare al mantenimento (assegno di mantenimento), all’eredità, e ad ogni indennità previdenziale, come la pensione di reversibilità.

Già, perché al di là della ferita sentimentale e alla delusione, il tradimento può avere, tra le proprie conseguenze, anche quelle giuridiche.

Il matrimonio comporta infatti, anche giuridicamente parlando e quindi secondo l’ordinamento italiano, diritti e doveri coniugali, tra i quali quello della fedeltà reciproca.

Il tradimento, pertanto, rappresenta una  violazione dei doveri che dal matrimonio scaturiscono. Il giudice, che decide sulla separazione, potrebbe addebitare la stessa all’infedele, indicandolo pertanto come il responsabile della crisi coniugale, per aver violato il dovere di fedeltà.  Chiaro che il nesso di causalità va dimostrato, anche perché è tutto altro discorso se il tradimento è la conseguenza di una crisi coniugale già in atto e non viceversa. Sarà però compito ed onere del coniuge infedele provare, nel giudizio di separazione, che la propria infedeltà non ha provocato alcuna crisi, essendo quest’ultima già avvenuta per altre ragioni.

Se invece è stato proprio il tradimento di uno dei due coniugi, anche se occasionale, a scatenare la crisi di coppia, l’addebito appare ammissibile ed inevitabile. Le conseguenze, per l’adultero, di una separazione con addebito allo stesso, sono: la perdita dell’eventuale diritto all’assegno di mantenimento, la perdita al diritto ereditario, e la perdita ad ogni diritto previdenziale, come il diritto alla pensione di reversibilità.

In ultimo, ma non per ultimo, il coniuge che ha subito il tradimento potrebbe agire contro  quello adultero, responsabile della crisi coniugale, e richiedere un risarcimento.

Si tenga presente però che, se il coniuge infedele, a seguito della separazione addebitatagli, dovesse versare in stato di bisogno, nonostante sia stato individuato come responsabile della fine del matrimonio, ha comunque diritto ad un assegno alimentare a carico del coniuge a suo tempo tradito. Se alla morte di quest’ultimo, l’adultero dovesse versare in stato di bisogno e percepire assegno alimentare, allora l’infedele avrà comunque il diritto ad un assegno successorio, così come ad ogni prestazione previdenziale, come ad esempio la pensione di reversibilità.

Ad ogni buon conto, l’addebito della separazione non influisce minimamente sul diritto dei figli e pertanto sul diritto degli stessi di essere mantenuti da entrambi i genitori, anche da quello infedele nei confronti dell’altro e al quale viene addebitata la separazione. Il dovere di mantenere, educare ed indirizzare i propri figli grava sempre su entrambi i genitori, anche da separati e da divorziati, colpevoli o no di aver provocato la fine del loro matrimonio.

ServiziAvvocatiAziende, in partnership con Servizisicuri.com, offre tutte le investigazioni private consentite dalla legge, con operatività in tutta Italia, volte anche alla raccolta di prove producibili in un eventuale giudizio di separazione giudiziale tra i coniugi con addebito. Per maggiori informazioni ed un preventivo gratuito di fattibilità, tempi e costi, chiama il 3518543411 oppure compila il modulo contatti che trovi cliccando qui

Condividi questo contenuto su:
Share

2 thoughts on “Agosto, amore mio non ti conosco: può far rima anche con addebito”

  1. Mi complimento con voi, per la chiarezza e l’esaustività delle informazioni e dei chiarimenti forniti.
    Spero vivamente ed egoisticamente, nel mio ambito familiare, avendo al mio fianco una donna veramente Splendida e complice in tutto e per tutto, di non dover avere mai bisogno di questi vostri servizi specifici.
    Già sospettare….sarebbe l’inizio della fine dell’amore che provo per lei.
    Ciò non toglie che avete tutta la mia stima per la professionalità che dimostrate.
    Complimenti vivissimi, e visto che per “voi investigatori” questo può essere un periodo di “pieno lavoro”, vi auguro …….buon lavoro!

    1. Gentilissimo Sig. Mainolfi, grazie per le belle parole e per l’augurio di buon lavoro… in effetti questo è un periodo molto caldo per noi, sotto più punti di vista. Buone vacanze a lei e alla sua famiglia.

Comments are closed.